Bianco dei colli maceratesi

Bianco dei Colli Maceratesi

RIFERIMENTI STORICO GEOGRAFICI
CARCOLLIMACERATGuido Piovene, nel suo tuttora molto citato “Viaggio in Italia” dichiara che le Marche più autentiche sono quelle ricomprese tra lo Jesino e il Fermano: una zona che comprende tutti i bei colli maceratesi che hanno dato il nome a questo vino. Nella zona i vigneti sono notevolmente compositi; tanto è vero che esistono molti vini:
alcuni di questi,  sono stati giudicati con accenti elogiativi da esperti. C’è chi, ad esempio, si riferisce al Grechetto di Montefano parlandone come di un “impensabile Picolit delle Marche”. Il “Colli Maceratesi” non nasce da una frattura con il passato; al contrario, si può dire che questo vino abbia vissuto vite precedenti e sia il risultato di un lungo ed ininterrotto processo di trasformazione e trasmigrazione. La modifica al disciplinare con l’aumento percentuale del Maceratino va in questa direzione. Meno conosciuto rispetto a “parenti” più noti, può dare grandi risultati non avendo alcunchè da invidiare a questi sul piano della finezza. Il comprensorio collinare Maceratese, al di sotto di 450 metri di altitudine, esclusi fondovalle e zone di pianura, ospita sulle prode più vocate, al riparo dai venti del Sud e dai ritorni di gelo primaverili del quadrante Nord, gli impianti viticoli del vino Colli Maceratesi. Rientrano nella denominazione alcuni vigneti nel territorio del comune di Loreto.
ABBINAMENTO CON I CIBI
La proposta di abbinamento tiene conto della struttura, dello stato evolutivo del vino e della tipologia dello stesso. Può essere considerato un vino a tutto pasto, nel senso che essendo sia bianco che rosso , oltre che frizzante e novello, la gamma degli abbinamenti è completa. Non va considerato un vino inferiore rispetto ai suoi “capostipite”: la sua gradazione più bassa gli conferisce freschezza, armonia, sapidità.
sangioveseVITIGNI
Per i bianchi ci deve essere un minimo del 50% di Verdicchio. Per i rossi i vitigni Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente, per almeno il 60%. Possono concorrere per le percentuali restanti, tutte le uve autorizzate e/o raccomandate nelle province di Ancona e Macerata.
CARATTERI ORGANOLETTICI
ASPETTO:: Bianco: Giallo paglierino tenue. Rosso:colore rubino
PROFUMO: Caratteristico intenso.
GUSTO: Asciutto.
GRADAZIONE ALCOLICA: complessiva massima 10,5° C.
ACIDITA’ TOTALE: Bianco 4,5 per mille. Rosso:5.0 per mille
ESTRATTO SECCO: Bianco: 14 per mille. Rosso:18 per mille
ETA’ OTTIMALE
Sia i bianchi che i rossi vanno consumati preferibilmente giovani.
CALICE E SERVIZIO
Essendo quattro, e diverse tra di loro, le tipologie, si seguono le indicazioni relative ai vini di riferimento. si va quindi dal calice sferico e rastremato verso l’alto per i rossi che vanno serviti ad una temperatura dai 16 ai 20 gradi. Per i bianchi il calice sarà semiovoidale, allungato verso il bordo a stelo slanciato e andranno serviti ad una temperatura tra i 9 e i 12 gradi.